Il lutto in gravidanza

Per anni mi sono occupata di uno sportello d’ascolto e di libero accesso per le donne o genitori in difficoltà durante la gravidanza e i primi anni di vita del bambino. Lo scopo era quello di ampliare lo spettro di osservazione, dalla relazione madre-bambino all’interno del nucleo familiare, con particolare attenzione alle dinamiche ed eventuali problematiche della storia della coppia. Allargare l’osservazione dalla diade alla triade consente di evitare il rischio di una lettura parziale del problema, che potrebbe in alcuni casi rafforzare movimenti patologici delle relazioni e favorire allo stesso tempo l’espressione di risorse presenti nel sistema. Sappiamo che la coppia si costituisce a partire dalle parti più adulte, ma anche da quelle più arcaiche del funzionamento psicologico. Ogni individuo porta nella coppia, fantasie, desideri, ideali dei genitori e delle generazioni precedenti., consci e inconsci, che possono intrecciarsi e integrarsi, ma a volte anche opporsi a quelli del partner. Con la gravidanza la coppia si trova di fronte ad una nuova realtà, in cui è necessario un rimaneggiamento dei processi di identificazione e, tramite la ritualizzazione di conflitti arcaici, una identificazione rinnovata della donna con la propria madre e dell’uomo con il proprio padre. Ciascun partner si trova ad affrontare un momento di crisi nel proprio processo evolutivo. Se nella costruzione della coppia è necessario rivedere la propria relazione con il genitore dell’altro sesso, come modello di riferimento per un partner ideale, nella costruzione di una coppia generativa è il genitore dello stesso sesso oggetto del raffronto e dell’identificazione. Durante la gravidanza si succedono emozioni e fantasie diverse che possono facilitare o ostacolare il processo graduale dal pensiero del bambino immaginario alla relazione con il bambino reale. Si può dire che i figli siano presenti nell’esistenza dei genitori ancor prima di nascere. Maternità e paternità non iniziano solo alla nascita, il bambino nasce dentro la mente della coppia molto prima del concepimento e durante la gravidanza, i genitori si preparano interiormente all’arrivo del bambino. I pensieri rivolti al bambino prima e durante la gravidanza sono gli elementi del legame che si crea con il futuro nascituro e tale legame è direttamente proporzionale al tempo di attesa della gravidanza: se è una gravidanza tanto desiderata ed è stata difficile nell’ottenerla, il legame con il futuro bambino sarà ben più forte; ci sono gravidanze che durano anni di speranza, eternità di disperazione.Ma cosa accade in queste coppie quando il loro percorso viene improvvisamente interrotto?La perdita di un bambino, durante la gravidanza o dopo il parto, è tra gli eventi più difficili che possano capitare in una famiglia, perché estremamente inaspettata e intensa. L’impatto che questa notizia può suscitare è di puro shock emotivo, proprio come nelle situazioni traumatiche, e può costituire un forte fattore di rischio per l’esordio di sintomi psicopatologici in entrambi i genitori (come ansia e depressione).La perdita di un bambino può rappresentare anche un fattore di rischio per il benessere delle gravidanze successive, compromettendo la relazione genitore-bambino. Per questa ragione, se non adeguatamente elaborata può trasformarsi in “lutto complicato”. La reazione psicologica dei genitori a questo evento traumatico dipende dalla fase del loro ciclo vitale, dalle modalità di entrare in contatto con il mondo, dai riferimenti valoriali, dal ruolo familiare, sociale, lavorativo e dal supporto dell’ambiente circostante. Nonostante il lutto prenatale colpisca in Italia ogni anno moltissimi genitori, lo spazio di supporto al lutto perinatale è bassissimo e ancor di più lo è per l’aborto precoce. L’esperienza di perdita di un bambino può avvenire per:• aborto spontaneo: interruzione della gravidanza per cause naturali;• aborto indotto o procurato o interruzione volontaria di gravidanza (IVG): interruzione intenzionale dello sviluppo dell’embrione o del feto e nella sua rimozione dall’utero della gestante;• aborto del II trimestre (parto pretermine);• aborto terapeutico: effettuato allo scopo di salvaguardare la vita della madre, la sua salute fisica e mentale, per terminare la gravidanza nel caso di disordini congeniti del feto che potrebbero provocherebbero la sua morte;• morte perinatale: morte dell’ultimo trimestre di gravidanza o delle prime settimane di vita del bambino;• perdita di uno o più gemelli in caso di gravidanza multipla;• perdita dopo un percorso di procreazione medicalmente assistita (PMA)La scoperta della gravidanza, che è sempre più ricercata dalla coppia, fa sì che il bambino entri a far parte subito dell’immaginario dei futuri genitori. Proprio per questo, a qualsiasi stadio la gravidanza si interrompa, l’impatto di tale evento è estremamente forte e le modificazioni fisiche e psichiche del corpo materno non possono che avere un’influenza sul lato psicologico. Scultura dedicata ai bambini mai nati e realizzata dal giovane artista Martin Hudáček, creata nel 2011 che si trova a Bardejovska Nova Ves, in Slovacchia.87Persone raggiunte12Interazioni–Punteggio di distribuzione. Metti in evidenza il post

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